Written by 13:02 Campi Flegrei

ULTIMISSIME: Retroscena sulla questione Rione Terra. Quell’ombra che spaventa

L’indagine. Nuovi retroscena.

I BAGNI DEL RIONE TERRA CHE NON RISPETTANO GLI STANDARD HILTON E LA RABBIA DI FIGLIOLIA CHE TEME L’OMBRA DI DE LUCA  E DI SUO FIGLIO

 

Trema il Palazzo di città, non solo per gli arresti eccellenti ma anche per la progettazione futura del Rione Terra.

Nell’ordinanza che ha portato all’arresto il dirigente Pd, Nicola Oddati e l’ex sindaco Vincenzo Figliolia escono fuori anche altri nomi eccellenti del settore alberghiero che dopo sopralluoghi non sarebbero stati interessanti alla gestione del settore ricettivo della rocca.

Ma perché? Se infatti l’imprenditore puteolano Salvatore Musella (in carcere per custodia cautelare) tentava a tutti i costi di fare un Ati (associazione temporanea di imprese) per accaparrarsi il business, Mantin Alan director di Hilton per l’Italia afferma quando è stato sentito dai magistrati: «Arrivato al Rione Terra mi è stato presentato da Gianluca Flaminio, Antonio Carrabba (entrambi collaboratori di Musella) che erano sul posto col custode del complesso. Con Carrabba e Angelo Tortora (dipendente del Comune, con obbligo di firma) che faceva da guida siamo andati a fare un giro turistico del complesso, durante il giro si è parlato solo della parte storica, io ho rivolto domande tecniche sulla presenza di ristrutturazioni o impianti già presenti, alle quali ha risposto solo Tortora. Già in quell’occasione ho notato delle deficienze ad esempio i bagni che erano stati già fatti. Dopo siamo andati al Comune e Carrabba parlava dei profili tecnici, mentre Figliolia diceva che il suo obiettivo era allestire al Rione Terra un albergo a marchio internazionale, capace di dare visibilità alla città. Io ero molto attento a Figliolia, personalità istrionica, e a riferire allo stesso le prime criticità da me riscontrate legate ai minimi standard che deve avere l’Hilton». Negli atti di indagine sono illustrate anche le trattative non andate in porto anche nel coinvolgere primari operatori turistici della Campania.

Chi invece accetta l’Ati è il gruppo Radissom. Ma arriva, come da cronaca, al secondo posto quando si apre il bando. Insomma non vince. Ma arriva al primo posto, aggiudicandosi la gara, il gruppo “Cultura e Natura” che fa capo al sindaco di Parete, in provincia di Caserta (che ha annunciato si costituirà parte civile al processo). E qui, come si evince dall’ordinanza, scatta l’ira di Figliolia che se la prende soprattutto col suo segretario generale (implicato nell’indagine e che ha avuto un avviso di garanzia) Giovanni Schiano di Colella. Sono giorni intensi al Comune. Figliolia è dedito a interessarsi personalmente alla vicenda e non mancano colloqui intercettati con riferimenti da parte di Figliolia al presidente della Regione Campania,  De Luca a detta del sindaco egli “starebbe facendo una brutta figura per la mal gestione della gara del Rione Terra” proprio con De Luca. E Figliolia allude con i suoi interlocutori a degli interessi del presidente della Regione sulla zona di Caserta. Nel febbraio del 2022 Figliolia trovava (si evince dai brogliacci) piuttosto normale che su quella gara anche altri avessero forzato la mano, magari avvicinando l’unica componente della commissione di gara che aveva determinato la vincita oppure il segretario comunale.  E in questi giorni il clima è così acceso in municipio che si registrano commenti ambivalenti sul conto del presidente della Regione che in alcuni passaggi, a detta di Figliolia, appariva il destinatario dei maggiori sospetti, mentre in altri momenti lo definiva “un signore”  , ma aggiunge anche, tra intercettazioni varie, che il figlio (De Luca junior) è stato eletto a Caserta e ha interessi a Parete, Caserta, Castelvolturno.

E’ questo il dubbio di Figliolia che come tutti gli altri indagati è ancora in attesa di rinvio a giudizio. Quindi è assolutamente innocente fino a questo momento, in quanto le indagini sono ancora in corso.

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