Reddito di cittadinanza, tutto come prima?
Sembra pronto a una prima retromarcia, il Governo a guida Giorgia Meloni. Il reddito di cittadinanza, di cui in campagna elettorale si era paventata una completa abolizione, subirà solo piccoli ritocchi.
Non ci saranno variazioni sul numero di offerte di lavoro (oggi 3) che si potranno rifiutare pena la perdita del reddito di cittadinanza a chi ne ha diritto.
Tra i partiti di maggioranza, spinge per una variazione la delegazione di Forza Italia. Il Partito di Berlusconi, vorrebbe aumentare il periodo di sospensione previsto ogni 18 mesi tra un decreto e l’altro per i percepienti il reddito.
Oggi la sospensione è di 30 giorni, aumentare questo periodo, consentirebbe al Governo di risparmiare oltre 1 miliardo di euro, incrementando quindi il periodo in cui coloro che hanno il diritto non ricevono la mensilità del reddito di cittadinanza.
L’importanza del reddito di cittadinanza è stata dichiarata fondamentale da chi gestisce le finanze del Governo. Quindi si vuole andare con i piedi di piombo prima di effettuare modifiche.
Ogni anno si spendono 8 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza. Entro 5 anni si pensa di portarli a 5.
